A oltre trenta anni dall'entrata in vigore dello Statuto di autonomia per la provincia di Bolzano, la comunita italiana in Alto Adige si trova al suo minimo storico quanto a consistenza numerica, forza economica, peso politico e influenza culturale. Una condizione solitamente presentata come il risultato di una sorta di rivincita attuata dalla minoranza nazionale tedesca in Alto Adige, che gestirebbe l'autonomia della provincia come una sorta di apartheid. Spaesati, Italiani in Sdtirol presenta invece una lettura diversa, individuando le cause della decadenza del gruppo altoatesino nella storia politica italiana, a Roma come a Bolzano. L'ignavia politica di cui ha dato prova lo Stato alle prese con la questione sudtirolese ha pesantemente pregiudicato i rapporti tra i due maggiori gruppi linguistici in Alto Adige. I sudtirolesi hanno sviluppato una forte identit culturale e politica, rendendosi protagonisti di un'epica rinascita. Gli altoatesini invece, mandati nella nuova provincia da colonizzatori, sono stati abbandonati a se stessi quando le pressioni internazionali hanno costretto l'Italia a tener fede ai suoi impegni nei confronti della minoranza tedesca. Cause della debolezza del gruppo altoatesino sono inoltre le politiche dei diversi partiti, nessuno dei quali riuscito a proporre un progetto credibile e percorribile di partecipazione al governo della provincia. Gravi insufficienze hanno dimostrato anche la scuola e l'informazione italiane, che non riescono a dare agli altoatesini le conoscenze e gli strumenti necessari per vivere in questa terra, lasciandoli appunto nella condizione di spaesati. Partendo dalla cronaca degli ultimi anni, il libro presenta una rassegna degli errori e delle insufficienze messe in campo dallo Stato italiano, dal mondo politico e cultura. una rassegna paradossale, perch mostra che spesso coloro che proclamavano di voler difendere gli italiani, hanno lavorato in realt contro i loro interessi.
A oltre trenta anni dall'entrata in vigore dello Statuto di autonomia per la provincia di Bolzano, la comunità italiana in Alto Adige si trova al suo minimo storico quanto a consistenza numerica, forza economica, peso politico e influenza culturale. Una condizione solitamente presentata come il risultato di una sorta di rivincita attuata dalla minoranza nazionale tedesca in Alto Adige, che gestirebbe l'autonomia della provincia come una sorta di apartheid.
Spaesati, Italiani in Südtirol presenta invece una lettura diversa, individuando le cause della decadenza del gruppo altoatesino nella storia politica italiana, a Roma come a Bolzano. L'ignavia politica di cui ha dato prova lo Stato alle prese con la questione sudtirolese ha pesantemente pregiudicato i rapporti tra i due maggiori gruppi linguistici in Alto Adige. I sudtirolesi hanno sviluppato una forte identità culturale e politica, rendendosi protagonisti di un'epica rinascita. Gli altoatesini invece, mandati nella nuova provincia da colonizzatori, sono stati abbandonati a se stessi quando le pressioni internazionali hanno costretto l'Italia a tener fede ai suoi impegni nei confronti della minoranza tedesca. Cause della debolezza del gruppo altoatesino sono inoltre le politiche dei diversi partiti, nessuno dei quali è riuscito a proporre un progetto credibile e percorribile di partecipazione al governo della provincia. Gravi insufficienze hanno dimostrato anche la scuola e l'informazione italiane, che non riescono a dare agli altoatesini le conoscenze e gli strumenti necessari per vivere in questa terra, lasciandoli appunto nella condizione di spaesati.
Partendo dalla cronaca degli ultimi anni, il libro presenta una rassegna degli errori e delle insufficienze messe in campo dallo Stato italiano, dal mondo politico e cultura. È una rassegna paradossale, perché mostra che spesso coloro che proclamavano di voler difendere gli italiani, hanno lavorato in realtà contro i loro interessi.