Clarice Gouzy, poetessa, scrittrice e commediografa, nacque a Roma nel 1868 da padre francese e da madre discendente da una famiglia della piccola nobiltà laziale.
Autrice di raccolte di poesie, romanzi e opere teatrali, la sua produzione letteraria, caratterizzata da sinceri intenti umanitari e da una marcata analisi sociale, non si identifica fino in fondo né con i modelli ideologici e stilistici del Verismo né con quelli del Decadentismo, distaccandosi anche dal facile autobiografismo di certa scrittura femminile dell'epoca, e vi trovano spazio molti temi scottanti della società italiana di quegli anni, ancora divisa tra gli schemi culturali e sociali pre-unitari e le incognite del nuovo secolo. Ottenne notevoli successi anche all'estero e suoi lavori furono tradotti in Francese e in Tedesco, ponendola, in quanto a notorietà, al livello di altre importanti ed affermate scrittrici del tempo, tra cui Matilde Serao, Carolina Invernizio, Ida Baccini e Ada Negri.
L'Albero della Morte (Roma, 1912), che oggi riproponiamo all'attenzione dei nostri lettori, è un dramma psicologico, umano e esistenziale, caratterizzato dallo spettro della gelosia e denso di richiami archetipici.